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Dalla puls romana al comfort food moderno: storia e ricetta di un piatto che ha 2.000 anni

Dalla puls romana al comfort food moderno: storia e ricetta di un piatto che ha 2.000 anni

Nella Roma antica non c’erano né spaghetti, né pizza, né parmigiana. Ma c’era la puls: una sorta di zuppa densa a base di farro o altri cereali, arricchita con verdure, legumi, erbe aromatiche. Era il piatto quotidiano del cittadino romano medio, nutriente, economico e sorprendentemente attuale.

Oggi riscopriamo la puls e la trasformiamo in un piatto moderno, perfetto per chi ama la cucina vegetale, i sapori antichi e la narrazione nel piatto. Un viaggio tra gusto, archeologia gastronomica e creatività contemporanea.

🏛 Cos’era la puls: il piatto dei legionari

Il nome potrebbe far sorridere, ma la puls era una cosa seria. Era il cibo base del popolo romano, soprattutto tra i soldati e la plebe urbana. Si trattava di una pappa rustica a base di cereali spezzati, cotti lentamente in acqua, e conditi con quello che si aveva a disposizione: verdure selvatiche, formaggio, legumi, o spezie come il cumino o il coriandolo.

In un certo senso, potremmo considerarla l’antenata delle moderne bowl, delle zuppe invernali o perfino della polenta, ma con un’identità tutta sua.

🍲 La ricetta moderna: la nostra “puls 2.0”

Oggi la riscopriamo in una versione più moderna, veg-friendly e adattata al gusto contemporaneo. Un piatto unico sano, completo, perfetto per l’autunno e l’inverno, ma anche per stupire con un tocco di storia in tavola.

Ingredienti per 2 persone:

100 g di farro spezzato (o orzo, oppure avena decorticata)

1 porro a rondelle

1 carota a dadini

1 gambo di sedano

100 g di ceci già cotti

Alloro, rosmarino, cumino in polvere

2 cucchiai di olio extravergine d’oliva

Sale e pepe nero q.b.

Acqua o brodo vegetale

Procedimento:

1. In una casseruola, fate rosolare il porro, il sedano e la carota con olio EVO.

2. Aggiungete il farro (sciacquato) e mescolate per qualche minuto.

3. Versate acqua calda o brodo fino a coprire bene il tutto.

4. Unite i ceci e le spezie: un pizzico di cumino, una foglia di alloro, rosmarino tritato.

5. Fate cuocere per 30-35 minuti, finché il cereale non sarà morbido e il composto cremoso.

6. A fine cottura, regolate di sale e pepe, e servite con un filo d’olio a crudo.

📚 Curiosità: la “puls” e la nascita della cucina italiana

La puls è molto più che un piatto povero. Secondo alcuni storici, è una delle basi su cui si costruisce la cucina contadina italiana: un piatto di recupero, modulabile con ciò che offre la stagione, ricco di fibre e proteine vegetali. Proprio come le minestre toscane, le zuppe lucane, le vellutate siciliane.

Inoltre, era una preparazione tanto presente nella cultura romana da diventare simbolo: i banchetti raffinati iniziavano con la “puls punica”, versione speziata con miele e formaggio, quasi un antipasto ante litteram.

🍴 Un comfort food con 2.000 anni di storia

Quando diciamo che la cucina italiana è il frutto di millenni di storia, non è un modo di dire. Preparare una “puls” oggi significa mangiare come gli antichi Romani, ma con la consapevolezza e le esigenze del presente. È una ricetta che fa bene al corpo, alla memoria e – perché no – alla conversazione a tavola.

Se amate l’archeologia gastronomica, o semplicemente volete portare a tavola un piatto diverso con un racconto da fare, questa è la ricetta perfetta. E poi diciamolo: i cibi più antichi sono anche quelli più sinceri.

👉 Ti piacciono le ricette con una storia da raccontare?

Ascolta l’episodio del nostro podcast Oltre il piatto sul tema:

🎧Dall'antichità alla tavola di oggi: i cibi immortali della storia

Disponibile su Spotify e YouTube.

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